Monumenti

Il Borgo Mediovale
Dozza ha una caratteristica forma a fuso.

L'integrità dell'originale tessuto edilizio risalente al medioevo è rimasta salvaguardata, immune da interventi stridenti e la stretta simbiosi tra l'imponente rocca all'apice del paese e il sottostante insediamento residenziale, che segue il tracciato delle antiche mura, comunicano immediatamente l'armonia tra natura e intervento dell'uomo.

Nel X secolo il borgo di Dozza aveva già il Palazzo Pretorio, la Chiesa, le abitazioni dei fittavoli, la fucina del fabbro e la bottega del falegname.

Ancora oggi il borgo è percorso da due strade parallele che dalla porta d'ingresso terminano nello spiazzo della Rocca. Si accede al borgo da una porta ad arco del 1614, aperta nel Rivellino, opera di difesa tre-quattrocentesca a pianta rotonda e ora parzialmente interrata, insieme all'intero ponte levatoio...



Al Rivellino segue la porta della Rocchetta, eseguita nel 1250 dai Bolognesi a difesa dell'entrata, con la torre quadrata, ma ridotta nell'altezza originale.

... la struttura antica è rimasta intatta nell'andamento longitudinale delle strade: via XX Settembre e via De Amicis, chiamate anche Contragrande e Contrecina.

Via XX Settembre a sx e Via De Amicis a dx

La Contragrande conserva ancora i bassi portici sul quale si affacciano case basse e variopinte.

La terza strada medievale è il Vicolo Lorenzo Campeggi, il Contradino, che nasce dalla via XX Settembre e costeggiando le mura del versante ovest sbuca nel piazzale antistante la rocca sforzesca. Qui un belvedere si apre sulla campagna circostante e la circonvallazione che costeggia Dozza.

Il Palazzo Comunale
Dell'originale palazzo pretorio, prospicente la pittoresca piazza Zotti, non resta che una loggia del Cinquecento, mentre sono scomparse la sala di giustizia e la settecentesca terrazza del colonnato.
L'attuale conformazione del palazzo comunale è frutto della ristrutturazione avvenuta agli inizi del Novecento...

La Chiesa
Di fronte la Palazzo Comunale è posta la Chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta in Piscina, citata per la prima volta nel 1141 ed edificata sui resti di una chiesa romanica, di cui sono residuo una lunetta in arenaria e un capitello romanico. Sul finire del XXII secolo venne eletta a parrocchia e fino al 1188 è stata sede temporanea del vescovo e del Capitolo della Diocesi di Imola...
Nel 1398 venne concesso il fonte battesimale...
Tra il 1480 ed il 1490 la Chiesa fu restaurata... Ai lavori di ristrutturazione, che compresero anche la costruzione del presbiterio, contribuirono anche Girolamo Riario, Caterina Sforza e alcuni nobili.
Degna di nota è una tela, del 1492, dipinta da Marco Palmezzano da Forlì, sulla quale è raffigurata la Madonna con Bambino tra  S. Giovanni Battista e S. Margherita...

campanile di Dozza
La Rocca
La Rocca fu costruita nel 1250 dal Comune di Bologna e ampliata nel 1310...
L'aspetto attuale si deve all'architetto Giorgio Marchesi che vi lavorò sul finire dle '400, ricostruendo parte delle cortine e fortificando parte del torrione maggiore, il Torresino, splendido esemplare di architettura militare tardo quattrocentesca.

Tali lavori si resero necessari per adattare la prima struttura fortificata alle nuove modalità difensive portate dalle armi da fuoco, ma hanno fatto perdere gran parte delle tracce della vecchia costruzione medioevale.

Il complesso è a pianta esagonale...

La trasformazione della Rocca da struttura puramente militare in palazzo signorile fu iniziata da Annibale, Baldissarre e Vincenzo Campeggi, che occuparono l'edificio nel 1565 e fu terminata da Antonio Campeggi nel 1594...

Nel 1798, a seguito delle confische Napoleoniche, la Rocca fu sul punto di venire confiscata, ma il marchese Giacomo Malvezzi-Campeggi seppe scongiurare un simile provvedimento dimostrando con appositi memoriali che essa era stata acquistata per 4.000 scudi d'oro dal Cardinale Lorenzo Campeggi e che era stata in seguito più volte ampliata e restaurata dai Campeggi e dai Malvezzi-Campeggi, che ne avevano fatto la loro residenza.

L'apertura al pubblico di questa dimora signorile è avvenuta nel 1960, quando l'edificio è stato acquistato dal Comune, grazie anche al sostegno della Provincia di Bologna.

Pinacoteca
Un itinerario particolare all'interno della Rocca è costituito dalla Pinacoteca, posta ai piani superiori dell'edificio. Qui sono esposti alcuni "strappi" degli affreschi più significativi realizzati sui muri di Dozza, nelle varie edizioni del "Muro dipinto"...
Nella Pinacoteca, inoltre, sono presenti le opere della donazione "Norma Mascellani".

Enoteca Regionale
All'interno della Rocca si trova la sede dell'Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna

Fondata nel 1970, la struttura è stata riconosciuta dalla Regione con apposita legge del 1978, come lo strumento più idoneo per valorizzare e promuovere, in Italia e all'estero, il vino prodotto in regione.

Il Santuario del Calanco (di proprietà privata)
La Chiesa del Calanco è posta lungo la via Calanco, fra la via Emilia e il borgo di Dozza. Si venera un'immagine della Madonna, scolpita a bassorilievo su una tavoletta ovale di scagliola, di appena 17,5 cm., rinvenuta nei primi anni del '500, appesa per devozione ad un albero e più tardi collocata entro una celletta.
La Chiesetta attuale è stata edificata nel 1699; da allora vi è collocata l'immagine sacra che dà il nome alla Chiesetta.

La Chiesa di San Lorenzo
La Chiesa di San Lorenzo sorge ad 1 km a ponente da Dozza. Forse d'epoca carolingia, la prima notizia certa risale al 1186...
L'antica struttura è andata perduta in seguito ai rifacimenti del 1828.

Monte del Re
A 3 chilometri da Dozza, ha le sue origini nella prima metà del XIII sec., come convento dei Frati Minori. Nel medio evo era censito come Mons Regis...
Nel 1299 ospitò la riunione per concordare la pace fra i guelfi e i ghibellini di Romagna e nel 1479 l'Assemblea Generale dell'ordine francescano di Romagna.
Il convento venne soppresso nel 1798 ed oggi non esiste più alcuna traccia dell'edificio originario. Quello attuale, già sede del seminario vescovile, ospita una struttura alberghiera.
(tratto da "Dozza, guida al Borgo medioevale" di Vinicio Dall'Ara)